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La Pro Loco di Arienzo ha lo scopo di:

- realizzare e gestire iniziative e servizi atti a favorire la conoscenza e la valorizzazione turistica della località e delle sue risorse turistiche, storiche, culturali, artistiche, sportive, ambientali ed economiche;
- promuovere e attuare in ambito locale manifestazioni, iniziative ed eventi di interesse turistico e culturale, sostenendo e qualificando in primo luogo quelle esistenti sull’intero territorio;
- sviluppare l’ospitalità, l’educazione turistica d’ambiente e la conoscenza globale del territorio, sensibilizzando la popolazione e gli operatori residenti nei confronti del fenomeno turistico;
- curare l’informazione e l’accoglienza dei turisti;

 
 

Arienzo, come luoghi notevoli

La città di Arienzo è sempre stata molto devota e la religione ha avuto un posto importante nella sua vita, anche grazie all'impronta lasciata da S. Alfonso Maria de Liguori vescovo di Arienzo alla fine del '700. Ecco perchè i principali monumenti sono luoghi di culto.

Tra i tanti monumenti possiamo citare: Palazzo Vescovile di S. Alfonso (1719), Arcipretura di S. Andrea (1151), Ex Convento Agostiniano
oggi Municipio, La terra Murata (età Normanna) e tanto altro ancora..

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Arienzo e la sua storia

ARIENZO sorge sulle rovine di Suessola, antica città degli Osci, ed una delle dodecapoli degli Etruschi- Campani, di cui Capua era la capitale. Nell’anno ‘880 la città di Suessola scomparve a causa di un incendio appiccato dai Saraceni nell’ostinata guerra contro i Principi Longobardi. I Suessolani, per sottrarsi alle persecuzioni continue dei Saraceni, si rifugiarono sui monti in località S’Angelo a Palombara e sul Monte Argentario (oggi Castello)(1), trovando in questo luogo una fortezza longobarda conosciuta col nome di Arienzo (Argentium), ove si fermarono ad abitare, e così cambiando località cambiarono anche nome e da Suessolani cominciarono a chiamarsi Arienzani. Abitarono in detta località fino al 1135, cioè fino a quando Ruggiero il Normanno, dopo la guerra sostenuta contro Rainulfo, diede ordine al duca Marliano di demolirla. Successivamente gli abitanti a valle costruirono una terra fortificata, chiamata “Terra Murata”(2), li abitarono fino alla fine del ‘500. La Terra Murata era un nucleo fortificato cinto da mura di forma rettangolare,con due vie parallele intersecate da sei vicoli(3). L’ impianto originario è rimato quasi intatto. Oggi è possibile ammirare il Palazzo Baronale(4) inserito nella fascia meridionale, che costituiva parte della cinta muraria. Il Palazzo fu sia residenza dei Signori,sia baluardo difensiva dell’ area meridionale del borgo fortificato. inoltre è possibile visitare il Chiostro(5) e la Chiesa(6) Sant’Agostino situati ad ovest. La Chiesa annessa al Convento degli Agostiniani è stata ricostruita nel Quattrocento e rimaneggiata dopo un incendio del 1797, che la distrusse quasi completamente. In essa si conservano un affresco del ‘300, della scuola di Giotto; il monumento marmoreo in memoria della duchessa Giovannella Stendardo(murato dopo i lavori di ricostruzione seguiti all’incendio del 1797 e tornato alla luce nel 1977) opera dello scultore Pietro da Milano; e la statua lignea della Vergine del Soccorso, molto venerata. Al Centro della Terra Murata si trova la Chiesa dell’ Ave Gratia Plena(7), in origine una cappella dedicata al SS. Sacramento ed all’Annunziata, poi nel 1603, fu ampliata nell’attuale struttura .Oggi la chiesa è chiusa al culto. La Terra Murata costituisce una delle zone più antiche del territorio di Arienzo che fino al Settecento inoltrato comprendeva anche gli attuali centri di S. Felice a Cancello, di S. Maria a Vico e parte dell’attuale Comune di Cervino. La Terra di Arienzo fu governata da diversi feudatari: i Mosca, gli Stendardo, i Montaldo ed i Carafa. Nel ‘400, la Terra Murata si ingrandì e molte nobili famiglie vi costruirono le loro ricche “case palazziate”. Da queste famiglie nacquero uomini illustri, come Lelio Carfora, grande filologo; Nicola Valletta che fu professore di diritto romano, di diritto del Regno di Napoli e di diritto canonico nell’Università di Napoli; vescovi ed arcivescovi, come il Puoti e il Rossetti, che governarono le diocesi di Amalfi, di Marsico Nuovo, di Boiano e di Rossano Calabro; diplomatici e magistrati, come Pietro Contegna, i cui grandissimi meriti come presidente della Camera della Sommaria e l’apporto dato al progresso dell’economia del Regno di Napoli sotto Carlo di Borbone sono stati magistralmente illustrati da Raffaele Ajello; letterati, come il purista Basilio Puoti, maestro di Francesco De Sanctis e di Luigi Settembrini. Di questa civiltà restano tuttora diversi monumenti.

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Arienzo and its History

ARIENZO rises on the ruins of Suessola, antique Osci’s city and of the twelve towns founded by the Etruscans of Campania, whose capital was Capua. In the year 880, the city of Suessola disappeared because of a fire set by the Saracens during the continuous war against the Longobard Princes. The Suessolani (city of Suessola dwellers) in order to get free of the continuous persecutions by the Saracens ,took shelter on the mounts St.Angel in Palombara and Argentario (the latter. Today known as Castle)(1). Here, they found a Longobard fortress, known as Arienzo (Argentium) where they began to live; so, because they changed place, they changed their name,too:from suessolani to arienzani (city of arienzo dwellers). They lived here till 1135, that is, till Ruggiero the Norman, after the war against Rainulfo, ordered its demolition to the duke Marliano. Afterwars , people living downhill, strengthened a land called “Terra Murata”(2), where they lived till the end of the sixteenth century. Terra Murata was a fortified zone, surrounded whith rectangular wall, with two parallel strrts intersected by six lanes(3). The original structure is almost untouched. Today ,you can admire Baronial Palace(4) in the southern zone,which was a prt of circle of walls. The Palace was both the residence of the Lords and defensive bulwark of the fortified village in the southern area. You can also visit the Cloister(5) and the Church(6) of St. Augustine which are in the west. The Church with the Monastery of Augustinians was built again in the fifteenth century and repaired after a fire, in 1797, which destroyed it almost completely. Here, you can admire a fresco of the twelfth century belonging to the school of Giotto; the marble monument in memory of the duchess Giovannella Stendardo: it is a work by the sculpture Pietro da Milano, which was walled after the reconstruction following on the fire of 1797 and come out in 1977;finally, there is very verenated wooden statue of Succouring Virgin. In the centre of Terra Murata there is the Church of Ave Gratia Plena(7), that was originally a chapel dedicated to the Blessed Sacrament and to Our Lady of Annunciation. The, in 1603. it was enlarged according to the actual structure. Today the church is closed to the worship. Terra Murata is one of the most antique zones in the land of Arienzo,which, far into the 18th century, included the present centres of San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico and part of the existing commune of Cervino. The land of Arienzo was ruled by many feudal lords: vthe Moscas, The Stendardos, the Montaldos and the Carafas. In the 15th century, Terra murata enlarged and a lot of noble families built their rich palaces. Famous men came from these families, like Lelio Carfora, important philologist; Nicola Valletta, Roman Law,Kingdom of Naples Law and Canon Law Professor at the University of Naples; bishops and archbishop, like Puoti and Rossetti, who governed the dioceses of Amalfi, Marsico Nuovo, Boiano and Rossano Calabro; diplomatists and magistrates, like Pietro Contegna, whose very important services as a speaker of the Chamber of Sommaria and his contribution to the economic progress in the kingdom of Naples,under Charles of Borbone,were highly illustrated by Raffaele Ajello; scholar, such as the purist Basilio Puoti, master of Francesco de Sanctis and Luigi Settembrini. This civilization left us many monuments.

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Arienzo et son Histoire

ARIENZO naît sur les ruines de Suessola, une ancienne ville appartenant aux Osques, une des dodecapolis des Etrusques-Campaniens dont la capitale était Capua. En 880, victime de la longue guerre entre Sarasins et princes Longobards, la ville de Suessola est incendiée par les Sarasins et disparaît. C’est justement pour échapper à la persécution continue de ces derniers que les habitants de Suessola se réfugièrent dans les monts, à proximité de l’actuel S’Angelo à Palombara et sur le Monte Argentario (emplacement appelé aujourd’hui par les habitants « le château »)(1). Ils trouvèrent refuge dans un forteresse longobarde connue sous le nom d’Arienzo (Argentium) et décidèrent de s’y établir. Le changement de lieu conduisit également au progressif changement de nom, les « suessolani » devinrent les « arienzani ». La forteresse fût habitée jusqu'à 1135, date à laquelle Ruggiero le Normand, après la guerre livrée contre Rainulfo, donna ordre au duc Marliano de la détruire. Successivement, les habitants de la vallée construirent une terre fortifiée appelée « Terra Murata »(2), où ils restèrent jusqu’à la fin du XVIème siècle. La Terra Murata était un noyau fortifié de forme rectangulaire protégé par des murailles, avec deux voies parallèles connectées par six ruelles(3). L’aménagement original est resté quasi-intact. Aujourd’hui, il est encore possible d’admirer le Palazzo Baronale(4), intégré dans la bande méridionale, qui faisait partie de l’enceinte. Ce palais fut aussi bien résidence de seigneurs que bastion défensif de la zone sud du bourg fortifié. Il est aussi possible de visiter le cloître(5) et l’église(6) St. Augustin, à l’ouest. L’église annexe au couvent des Augustins fut reconstruite au XVème siècle et après un incendie qui la ravagea presque totalement en 1797. Dans cette église est conservé une fresque du XIIème siècle de l´école de Giotto, ainsi que le tombeau de la duchesse Giovannella Stendardo (muré après les travaux de reconstruction dus à l’incendie de 1797, mais redécouvert en 1977), ouvrage du sculpteur Pietro da Milano, et la sculpture en bois de la très vénérée Notre Dame du Secours. Au cœur de la Terra Murata se trouve l’église de l’Ave Gratia Plena(7), à l’origine une chapelle dédiée au Saint Sacrement et à l’Annonciation, élargie en 1603 pour acquérir sa structure actuelle. Aujourd’hui, l’église est fermée au culte. La Terra Murata constitue l’une des zones plus anciennes du territoire d’Arienzo, qui jusqu’à la deuxième partie du XVIIIème siècle comprenait également les centres actuels des communes voisines de S. Felice a Cancello et S. Maria a Vico, et une partie de l’actuel Cervino. La Terra di Arienzo fut gouvernée par divers seigneurs : les Mosca, les Stendardo, les Montaldo et les Carafa. Au XVème siècle, la Terra Murata s’élargit et hébergea les hôtels particuliers de nombreuses familles nobles. Au sein de ces familles naquirent des hommes illustres, tels que Lelio Carfora, grand philologue, et Nicola Valletta, qui fut professeur de Droit Romain, Droit du Règne de Naples et Droit Canonique à l’Université de Naples ; des évêques et archevêques, comme Puoti et Rossetti, en charge des diocèses d’Amalfi, Boiano et Rossano Calabro ; des diplomates et magistrats, comme Pietro Contegna, dont les énormes mérites en tant que président de la Camera della Sommaria et l’attribution portée au progrès de l’économie du Règne de Naples sous Charles de Bourbon ont été magistralement illustrés par le professeur Raffaele Ajello ; ou des écrivains, comme le puriste Basilio Puoti, maître de Francesco De Sanctis et de Luigi Settembrini. Demeurent plusieurs monuments datant de cette époque.

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Arienzo und seine Geschichte

Arienzo entstand aus den Truemmer von Suessola antike Stadt der Osker und eine der 12 Staedte der Etruschi-Campani, wovon Capua die Hauptstadt war. Im Jahre 880 verschwand die Stadt Suessola wegen einem Brand gezuendet von den Sarasceni im starken Krieg gegen die langobardischen Prinzen. Um den staendigen Verfolgungen der Sarasceni zu entkommen versteckten sich die Suessolani auf den Bergen von S’Angelo a Palombara und Argentario (heute Castello)(1), wo sie dort eine langobardische Staerke fanden, dass bekannt ist mit dem Namen Arienzo (Argentium), wo sie auch verblieben und dadurch sich ihr Name von Suessolani zu Arienziani aenderte. Bis zum Jahre 1135 wohnten sie in dem sogenannten Ort,bis Ruggiero der Normane nach dem Krieg gegen Rainulfo dem Herzog Marliano den Befehl gab sie zu zerstoeren. Danach bauten die Einwohner eine starke Erde, mit dem Namen “Terra Murata“(2) dort wohnten sie bis Ende des sechsten Jahrhunderts. Die “Terra Murata“ war eine starke nukleare Umfassungsmauer in Form eines Rechtecks mit zwei parallelen Strassen und sechs Gassen(3). Die originale Anlage ist wie neu geblieben. Heute ist es moeglich, dass Schloss Baronale(4) auf der suedlichen Seite zu besichtigen, welches ein Teil der Umfassungsmauer darstellt. Der Palast war Wohnsitz der Herrn wie auch der abwerende Schutzwall der suedlichen Vorstadt.Ausserdem ist es moeglich “Il Chiostro“(5) und die Kirche(6) Sant’Agostino, die im Westen sind, zu besichtigen. Die Kirche neben dem Kloster der Agostiniani wurde im Jahre 400 rekonstruiert, nachdem der Brand 1797 fast komplet zerstoert wurde. In dieser wird ein Bild von Giotto vom 300 aufbewart, dass aus Marmor gebaute Monument in Erinnerung der Herzogin Giovannella Stendardo Werk des Bildhauer Pietro aus Mailand(gemauert nach den Arbeiten des Umbau in Folge dem Brand vom 1797 und ist 1977 zurueckgekommen); und die Statue der „Vergine del Soccorso“,sehr verehrt. In der Mitte von der „Terra Murata“ befindet sich die Kirche von Ave Gratia Plena(7), im Ursprung eine Kapelle dem „SS.Sacramento dell’Annunziata“ gewidmet,dann wurde sie 1603 zur aktuellen Struktur vergroessert. Die Kirche ist heute dem Kult geschlossen. Die „Terra Murata“ ist eine der aeltesten Territorium von Arienzo, welches bis zum Jahre 700 die aktuellen Orte S. Felice a Cancello, S. Maria a Vico und ein Teil von Cervino umfasste. Arienzo wurde von verschiedene Lehnsherren regiert: Mosca,Stendardo,Montaldo und Carafa. Im Jahre 400 vergroesserte sich die „Terra Murata“ und viele noble Familien bauten ihre reichen Villen. Aus diesen Familien stammten beruehmte Maenner wie Lelio Carfora grosser Philologe;Nicola Valletta, Professor der roemischen Rechte,das Recht des napolitanischen Reiches und des kanonischen Rechts der Universitaet von Neapel; Bischoeffe und Erzbischoeffe wie Puoti und Rossetti, die Bistuemer von Amalfi, Marsico Nuovo,Boiano und Rossano Calabro regierten;Diplomatiker und Richter wie Pietro Contegna welcher grosser Verdienst als President der „Camera della Sommaria“ und sein Beitrag zur wirtschaftlichen Entwicklung des napolitanischen Reiches unter Carlo di Borbone; was meisterhaft von Raffaele Ajello der Purist Basilio Puoti,Professor von Francesco De Sanctis und Luigi Settembrini, illustriert wurden. Von diesen Zivilisationen bleiben jetzt noch verschiedene Denkmaeler

 
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Palazzo Vescovile

Il Palazzo Vescovile, fu dimora di Sant'Alfonso. Col passare degli anni e col mutare dei tempi, il palazzo venne adibito nel 1947 al ricovero di fanciulli orfani, poveri e abbandonati in seguito al secondo conflitto mondiale. Nacque così l'Istituto Casa del Fanciullo "S. Alfonso" che chiuse le attività nel 2002. Oggi Ospita la Pro-Loco di Arienzo.

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Bishop'S Palace

The Bishop's Palace was St. Alfonso residence. In 1947, after the Second World War, the Palace became home of parentless, poor and abandoned children. In this way the Home of Child Institute "St. Alfonso" started up. It finished its activity in 2002. Today, it is seat of the Pro-Loco of Arienzo.

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Palais des Eviques

Le Palais des Eviques fut demeure de St. Alphonse. En 1947, le palais recueillit des orphelins, pauvres et abandonnès suite à la llème Guerre Mondiale. Ce fut l'origine de l'institution d'accueil des orphelins "S. Alfonso", qui ferma ses portes en 2002. Le Palais est aujourd'hui le siège de l'association Pro-Loco de Arienzo, Association ayant pour but le dèveloppement du territoire et du tourisme local.

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Bischofspalast

Der Bischofspalast wurde von Sant'Alfonso bewohnt.1947 wurde der palast von Weissenkinder, Arme und Verlassenen seit del2. Weltkrieg bewohnt. Somit entsland das Institut, Haus der Kinder "S. Alfonso" welchess 2002 schloss. Heute ist hier das Fremdenverkehrsamt von Arienzo untergebracht.

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Convento Dei Frati Cappuccini

I frati si insediarono ad Arienzo nel 1561. Durante il XVIII secolo il convento venne ampliato e rinnovato e venne edificata la nuova Chiesa dedicata a S. maria degli Angeli. Dal 1997 è possibile ammirare l'Oasi Santa Maria dell'Accoglienza costruita grazie all'impegno dei frati francescani e la generosità dei fedeli.

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Monastery of Capuchin Friars

The friars settles in Arienzo in 1561. During the nineteenth century, the monastery was enlarged and renewed, so the new church, dedicated to St. Mary of Angels, was built. Since 1997, the Oasi of St mary of Welcome has been admired; it was built thanks to the diligence of Franciscan friars and the generosity of the believers.

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Couvent des Fréres Capucins

Les frères s'établirent à Arienzo en 1561. Pendant le XVIIIème siècle, le couvent fut élargit et rénovè et la nouvelle église dédiée à Sainte Marie des Anges fut batie. Dupuis 1997, il est possibile d'admirer l'oasis de Santa Maria dell'Accoglienza, construit grace à l'engagement des frères franciscains et la généroté des fidèles.

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Das Kloster Frati Cappuccini

Die Brueder liesen sich 1561 in Arienzo nieder. Waerend dem XVII Jahrhundert wurde das Kloster vergroessert und renoviert und es wurde die neue Kirche S. Maria degli Angeli gebaut. Seit dem 1997 ist es moeglisch die Oase S. Maria degli Angeli zu besichtigen, genaut dank dem Fleiss der Franziskaner Brueder und der Grosszuegigkeit der Glaubigen.

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Chiesa di Sant'Andrea

Parrocchia dal 1151. Fu consacrata a Sant'Andrea in omaggio al re Andrea d'Ungheria che vi trovò di passeggio. La Chiesa conserva la reliquie di San Clemente Martire e Santa Costanza.

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Church of St. Andrew

It has beenparish since 1151. It was dedicated to St. Andrew as a gift to the king Andrew from Hungary, who stopped here passing through. The church keeps St. Clemente Martyr's and St. Constance' relics.

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Eglise de St. Andre

Paroisse depuis 1151, elle fut consacrè à St. André en hommage au roi André d'Hongrie, qui y fut de passage. L'èglise conserve les reliques de St. Clément Martyr et Sainte Constance.

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Kirche S.Andrea

Kirche seit dem 1151. Sie wurde nach dem Koening Andrea von Ungarn genannt. Die Kirche hat Reliquien von San Clemente Martire und Santa Costanza.

 
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Chiesa di Sant'Alfonso

Fu costruita dal 1850 al 1856, su un terreno donato dalla signora Teresa Iadaresta. Nel 1930 la chiesa subì gravi danni a causa di eventi sismici. Fu eretta a parrocchia nel 1947.

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Church of St. Alfonso

It was built from 1850 to 1856, on a land given by Mrs Teresa Iadaresta. In 1930, the church was damaged seriously because of seismic events. It became a perish church in 1947.

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Eglise de St. Alphonse

Elle fut batie entre 1850 et 1856, dans un terrain donné par Mme. Teresa Iadaresta. En 1930, l'église subit des graves dommages à cause d'événements sismiques. Elle est devenue paroisse en 1947.

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Kirche S. Alfonso

Wurde vom 1850 bis 1856 auf einem Grundstuech von Frau Teresa Iaderesta gebaut. 1930 erlitt die Kirche wegen einen Erdbeben schwere Schaeden. Sie wurde 1947 zur Kirche gennant.

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Villa Romana

Fin dal primo momento della scoperta, avvenuta negli anni sessanta si ritiene che si trattasse dei resti della famosa villa del patrizio romano Cocceio Nerva, nella quale si fermò il poeta Orazio nel suo viaggio da Roma a Brindisi. Tale ipotesi oggi è messa in dubbio anche alla luce dei nuovi reperti emersi nei paesi vicini.

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Roman Villa

Since the first moment of the discovery, in the 60's,they thought they were the ruins of the Roman patrician's, Cocceio Nerva, famous villa. Here the poet Horace stopped during his travel from Rome to Brindisi. Today, This hypothesis is doubted even in the light of the new finds, emerged in the near town.

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Roman Villa

Au moment de sa découverte, dans les années 60, on a pensé qu'il s'agissait des restes de la fameuse ville du patricien romain Cocceio Nerva, où le poète Horace se serait arréré lors de son voyage de Rome à Brindisi. Cette hypothèse est aujourd'hui mise en question, après la découverte de nouveaus restes archéologiques dans les villages voisins.

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Roemische Villa

Seit dem ersten Moment der Entdeckung in den 60 Jahren dachte man es wuerde sich um die Reste der bekannten Villa des roemischen Cocceio Nerva handeln, wo sich der Poet Orazio auf seiner Reise vou Roum nach Brindisi aufhielt. Diese hypothese ist heute noch unsicher.

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Cisternone (Secolo XIX)

Costruzione realizzata per fornire acqua dal Serino agli abitanti di Arienzo. L’ impianto è in pietra viva del luogo e la copertura a terrazzo, è protetta da pietre di tufo. Innovative le tecniche idrauliche usate in riferimento all’ epoca di realizzazione.

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The Big Cistern, XIX Century

It was built in prder to supply the city of Arienzo dwellers with water coming from Serino. It is a local stone structure and its terrace-roof is protected by tufa stones. The hydraulic techniques which were used when it was realized are innovative.

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Il Cisternone – Xixeme Siécle

Construction érigée pour approvisionner les habitants d’Arienzo avec de l’eau du fleuve Serino. La structure est en pierre vive du lieu et la clôture en terrasse est protégée par des pierres de tuf. Les techniques hydrauliques utilisées à l’époque étaient très innovatrices.

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Die Zisterne im Jahre 1900

Wurde gebaut um den Bewohner von Arienzo Trinkwasser zukommen zu lassen. Die Anlage ist aus echten Steinen und mit einer Terasse versehn und gesichert aus Tuffsteine. Innovative hydrauliche Techniken wurden bei der Herstllung angewandt.

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Chiesa S. Sebastiano (Chiesa del Carmine) XV secolo

Chiesa, dedicata S. Sebastiano. Nel 1601 diventò la Chiesa del Carmine. In essa si venera la Madonna del Carmine e sono visibili ancor apprezzabili dipinti. In essa ha parlato e celebrato spesso anche S. Alfonso Maria dei Liguori, durante il suo ministero episcopale.

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Church of ST. Sebastian

The Church is dedicated to St. Sebastian . in 1601, it became Church of Carmine. Here , the Madonna of Carmine is venerated and some valuable pictures may be admired. In this church , even St Alfonso Maria de’ Liguori often spoke and celebrated, during his Episcopal minister.

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Église de ST. Sébastian (église du Carmine) – XVème siècle

Église dédiée à St. Sébastian. En 1601 elle est devenue l’église de la Madone du Carmine, à laquelle on y rend culte. Des magnifiques tableaux y peuvent être admirés. Elle a accueilli les messes et les homélies de S. Alfonso Maria dei Liguori pendant son ministère épiscopal.

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S. Sebastian Kirche (Kirche von Carmine) XV Jahrhundert

Kirche genannt nach S. Sebastian.1601 wurde sie zur Kirche von Carmine. In dieser Kirche honoriert man die Madonna von Carmine und es sind nouch Wertuolle Bilder sehbar. Oft hat auch S. Alfonso Maria dei Liguori waehrend seiner episkopalen Regierung gesprochen.

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Chiesa di Sant'Agostino

Annessa al Convento per gli Agostiniani c’è la chiesa ricostruita nel Quattrocento (probabilmente su fondazioni trecentesche) e rimaneggiata dopo un incendio del 1797, che la distrusse quasi completamente. Un unico portale, che si apre su di un sobrio e slanciato prospetto dominato nella parte alta dall’effige in stucco di S.Agostino , permette l’accesso ad un’aula rettangolare con copertura a capriate lignee. Le cappelle sono sei : tre sul lato sinistro e tre su quello destro. In fondo alla chiesa il presbiterio, cinto da una balaustra, accoglieva l’altare maggiore dedicato a S.Agostino la cui immagine era raffigurata in un dipinto che sovrastava la mensa distrutta dall’incendio del 1797. La Chiesa conserva interessantissimi resti di affreschi di fattura trecentesca, la cui presenza rafforza l’ipotesi di quanti sostengono la preesistenza di un nucleo religioso rispetto alle fabbriche quattrocentesche. Alcuni affreschi sono venuti recentemente alla luce, sulla parete laterale sinistra della navata, al di sopra dell’altare tardo - ottocentesco, sul fondo di una nicchia semicircolare il cui piano orizzontale doveva servire da mensa d’altare. Nella chiesa è stata riportata di recente l’antica statua della Madonna del Soccorso, venerata nel vecchio castello di Arienzo. Scolpita in legno nel XV secolo, quasi con certezza in una bottega affiancata a Pietro e Giovanni Alemanno. Alla fine del 1600 la Chiesa e il Convento risultano ben sistemati. Ne fa fede una relazione che riportiamo: "Il monastero dell’ordine di S. Agostino… ha la Chiesa ridotta in bella forma; le pareti di essa sono assai adorne ed elaborate, essa è così bella che è veramente adatta a DIO; ha finestre munite di vetri e bellissimamente coperte. Il tetto della Chiesa è costruito con legno di pioppo… Il pavimento della Chiesa, costruito con piastrelle di creta di colore bianco e nero ,è artisticamente lavorato; la Chiesa ha sette altari ornati di fiori, di candelieri…L’altare maggiore è fatto di marmo…Ogni altare porta dipinta l’immagine del santo al quale è intitolato". Altra scoperta fatta ultimamente nella Chiesa di S. Agostino è il sepolcro di Giovannella Stendardo, scolpito nel 1450 da Pietro da Milano su commissione di Francesco Stendardo, figlio della duchessa

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Chiesa dell'Annunziata

La Chiesa dell’Annunziata, di notevole importanza storica, artistica e architettonica, presenta il fronte principale su Via Annunziata, che è l’arteria centrale dell’antica Terra Murata. L'edificio è chiuso a causa dei danni rilevati dopo il terremoto del 1980, solo la facciata è visitabile.

 
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Cattedrale di Sant'Andrea Apostolo

La chiesa di Sant’Andrea è documentata già dal 1151. Nel 1585 alla sua parrocchia fu assegnata la cura di tutti gli abitanti della Terra Murata e del territorio a settentrione fino a Rosciano. Nel 1722 fu elevata alla dignità di Collegiata (22 canonici e 8 mansionari) da papa Innocenzo XI; conobbe un momento di particolare splendore durante l’episcopato di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (vescovo di Sant’Agata, alla cui diocesi Arienzo appartenne fino al 1855) che abitò dal 1766 al 17875 l’attiguo palazzo vescovile. La chiesa, rimaneggiata più volte (l’ultima nei primi decenni del XX secolo), su una struttura manieristica, presenta ancora la veste decorativa tardobarocca settecentesca. La facciata, settecentesca, è tripartita da lesene e lascia intuire la struttura dell’interno, a croce latina, a tre navate (la maggiore con volta a botte ribassata, le laterali con finte cupole ribassate), divise da quattro archi su pilastri, con cupola sulla crociera e presbiterio quadrato. Di grande interesse le opere d’arte conservate: il fonte battesimale (sec. XIV), le sculture lignee dorate e dipinte del ‘500 (S Andrea, S. Pietro, S. Paolo, la Madonna delle Grazie), del ‘600 (S. Biagio, Madonna col Bambino) e del ‘700 (Crocifisso); il pulpito intarsiato (sec. XVII), il coro ligneo (1730). Il campanile, a base quadrata, su tre livelli, probabilmente è rinascimentale. Affianca la chiesa la Congrega di Maria Santissima delle Grazie, sorta prima del 1534, ma ricostruita nelle forme attuali forse dopo il terremoto del 1528. L’ingresso è sia dell’esterno sia dalla grande arcata che comunica direttamente con la chiesa. L’interno della congrega è a pianta centrale, coperta da cupola emisferica (cornici in piperno alle finestre e come marcapiani), con abside (coperta a calotta, forse settecentesca, a giudicare) opposta all’ingresso dalla chiesa. Interessanti gli affreschi: prima del 1583 (Giudizio Universale, pennacchi e cornici architettoniche decorate), nel 1602 (Madonna delle Grazie, sacrestia), ai primi decenni del '600 (Opere di Misericordia), nel ‘700 (resti di quadrature architettoniche sulla parete verso la chiesa).

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Complesso Frati Cappuccini

Nel 1561 i Padri Cappuccini si stabilirono ad Arienzo, dove il comune (Università) donò del terreno su cui poter costruire il piccolo convento e la piccola Chiesa. Durante il XVIII sec viene ampliato e rinnovato il vecchio edificio rendendolo allo stato attuale e con esso viene edificata la nuova Chiesa di Santa Maria degli Angeli, che verrà consacrata il 19 maggio del 1748 dal Vescovo di S.Agata dei Goti S.E. Flaminio Danza. La Chiesa è rimasta nella sua architettura originaria fino al 1978 anno in cui furono apportate modifiche all’altare e alle cappelle laterali, rendendole nella forma attuale. Sulla facciata esterna vi sono due dipinti del pittore di Siviglia Sebastiano Muriglio (1550 circa) raffiguranti S.Francesco e S. Antonio. Dimorarono in questo convento per brevi soste di raccoglimento S.Alfonso Maria de’ Liguori; il letterario Nicola Valletta, S.Lepoldo Mandic, frate Cappuccino del Veneto, molto ricercato per il scramento della Confessione, venuto qui per motivi di salute dal marzo 1918 al maggio 1919 e P.Francesco Mercurio di Maddaloni.

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La Terra Murata

A seguito della distruzione del “Castello di Arienzo” ad opera del Duca Marliano (Feudatario di Arienzo) avvenuta nel 1135, ai piedi del Monte Castello, a valle dal 1151 al 1189 vi si edificò “il nuovo Castello di Arienzo”, detto “Terra Murata”, esso fu popolato sicuramente dagli abitanti del “vecchio Castello di Arienzo”. La “Terra Murata”, trattavasi di una cittadella rettangolare con mura di cinta, merli, terrapieni, fortilizi, bastioni, e torri, il perimetro comprendeva dalla porta orientale, oggi “Piazza Nicola Valletta”, e dalla porta occidentale, oggi “Piazza Nicolò Lettieri”, con 2 vie parallele da ovest a est, e intersecate da nord a sud da 6 vicoli. La “Terra Murata” era un nucleo fortificato e strategico, al suo interno tutte le famiglie dei nobili vi costruirono i loro palazzi, tra i quali oggi sono da ricordare: il Palazzo Ducale, la Chiesa della SS. Annunziata, il Convento e la Chiesa di S. Agostino, il Monte dei Pegni, ecc… “il Castello di Arienzo” attraverso dei cunicoli si collegava con la fortezza della “Terra Murata” situata a valle, in seguito quello in altura fu abbandonato. Nel 1460 la “Terra Murata” fu assediata da Alfonso d'Avalos, dopo una lunga e forte resistenza Matteo Boffa, (figlio di Giovannella Stendardo e Marino Boffa) si arrese (comprendendo anche le fortezze di Arpaia ed Airola). Fino al 1740 le popolazioni dell'intera valle erano riunite in un'unica grande Universitas “Universitas Argentii”, composta da 23 Casali riuniti per molti secoli sotto un'unica amministrazione fino al 18° secolo (7 casali dell'attuale Arienzo, 10 casali fino al 1740 dell'attuale Santa Maria a Vico, 6 casali fino al 1791 dell'attuale S. Felice a Cancello). Nel 1959, a seguito di un furto avvenuto nella “Terra Murata”, vennero alla luce le stanze dove passava le interminabili giornate Giovannella Stendardo, stanze ancora arredate, e uno scrigno con tanti gioielli.

 
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La Nostra Missione

La Pro Loco è una grande risorsa per il territorio, opera per valorizzare e promuovere il patrimonio storico - culturale, ambientale, eno-gastronomico, immateriale e sociale; attiva quotidianamente per la custodia dell’identità, animatrice del territorio e protagonista dell’ accoglienza, per diffondere i valori dell’inclusione sociale, per evidenziare gli artisti e i talenti delle comunità, per facilitare e stimolare l’economia locale e l’artigianato tipico.

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I Nostri Valori

La Pro Loco nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si dedica completamente, favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio.

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La Nostra Soluzione

Gli eventi sono fondamentali per promuovere la città. La vivacità delle associazioni e la voglia di impegnarsi per la città ha portato a realizzare un programma di assoluta qualità che spazia dai grandi eventi a quelli di quartiere, dalla cultura allo sport.

 

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In questa pagina Vi presentiamo una nostra selezione di attrazioni turistiche e luoghi di interesse a carattere storico o artistico, meritevoli di una visita.

Sapere cosa vedere a Arienzo può essere utile per programmare un semplice giro turistico o le vacanze.